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Il progetto SEME affronta il problema della scarsa tendenza delle donne sindacaliste di progredire nelle carriere di rappresentanza e nell’esercizio dei poteri all’interno del Sindacato, e mira a sviluppare strategie per promuovere un’equilibrata rappresentanza dei sessi nel processo decisionale, valorizzando il potenziale, la presenza ed il ruolo del genere femminile.

Gli interventi proposti mirano alla realizzazione, in seno al Sindacato, di un equilibrio di genere nei ruoli di vertice in cui le donne sono attualmente fortemente sottorappresentate. Gli ambiti di intervento riguardano, quindi, la progressione di carriera delle donne, l’inserimento femminile a livelli di responsabilità, l’acquisizione di competenze dirigenziali, il rafforzamento sia in termini quantitativi (aumento del numero) che qualitativi (crescita dell’influenza) della presenza delle donne al fine di concretizzare la parità effettiva con gli uomini e sperimentare l’attuazione di processi innovativi nell’organizzazione del lavoro in un’ottica di parità.

Il progetto, agendo direttamente sull’attività di una importante Federazione della UIL che rappresenta circa 140.000 iscritti di due settori della PA (Sanità ed Enti Locali) e del Terzo Settore, propone la costruzione di un modello di lavoro strategico finalizzato al raggiungimento delle pari opportunità nel Sindacato e contribuisce a porre il punto di vista delle donne al centro di tutte le politiche e le iniziative sindacali.

Durata: 12 mesi complessivi

 
Il contesto di riferimento

La donna italiana è la componente più dinamica della società, quella che sta modificando con più rapidità le proprie coordinate sociali, culturali ed economiche, influenzando in misura determinante lo sviluppo del sistema-Italia. È sempre più protagonista della realtà sociale, culturale ed economica del nostro Paese: una donna che lavora di più e che utilizza le forme di lavoro più moderne e flessibili; una donna che investe di più in cultura ed in formazione; una donna che cerca di conciliare famiglia e lavoro.

Il livello di occupazione femminile cresce accentuando una struttura diversa da quella maschile: le donne riescono meglio negli studi, danno maggiore rilievo al lavoro rispetto al passato, sperimentano forme nuove di produrre e riprodurre, rivestono una molteplicità di ruoli nelle diverse fasi della vita, presentano percorsi di vita complessi e frastagliati. Un intreccio di trasformazioni, aspirazioni e comportamenti che ridefinisce le loro traiettorie biografiche (formative, lavorative, affettive, coniugali, riproduttive), modificando ampiezza e contenuti delle diverse fasi del ciclo di vita individuale e familiare.

Il modello femminile di partecipazione al mercato del lavoro assume così nuovi connotati: oggi la donna si avvicina al mondo del lavoro in età più avanzata, con un livello di istruzione più elevato, con aspettative certamente più alte e con l’intenzione di non abbandonare il lavoro prima di aver maturato la pensione.

Migliora, dunque, la posizione professionale delle donne nel mondo del lavoro ma si mantengono aree di criticità, trasversali alle varie zone del paese, nelle forti difficoltà di accesso ai ruoli decisionali alti.

La presenza di donne nei luoghi decisionali, nonostante la dinamica segnalata, presenta ancora forti perplessità. Nel 2003, Istat e Ministero per le Pari Opportunità hanno condotto una ricerca sulla presenza di donne nei luoghi decisionali economici e, complessivamente, la situazione italiana ed europea risulta difficile. Secondo questa recente indagine, tra i sindacati considerati (CGIL, CISL, UIL e UGL) la presenza femminile si attesta al 23,6%.

 

Risultati attesi

a) Produzione di un progetto di implementazione nella UILFPL di un processo tendente ad integrare la dimensione di genere nell’insieme delle strategie del sindacato, finalizzato alla individuazione di azioni di mainstreaming ed empowerment e all’approvazione da parte degli organismi statutari per l’adozione pratica delle azioni positive tramite deliberati, atti regolamentari, modifiche statutarie in grado di produrre cambiamenti nei modelli organizzativi e di politica sindacale.

b) Aumento della presenza di sindacaliste nei livelli di responsabilità Provinciali, Regionali e Nazionali interni alla UILFPL con riflessi sulla composizione degli organismi tali da realizzare i seguenti incrementi minimi del numero di donne presenti nei medesimi:

- a un anno dalla conclusione del progetto incrementare la presenza femminile del 20% nelle strutture regionali, provinciali e nazionali;
- a 2 anni dalla conclusione del progetto incrementare del 40% la presenza di donne in seno alle strutture regionali, provinciali e nazionali;
- alla Conferenza d’Organizzazione UIL FPL del 2008 raggiungere un incremento del 50% di donne nell’organizzazione sindacale in oggetto;
- in seno alla Segreteria Nazionale della UILFPL, aumentare del 20% la presenza femminile entro la Conferenza d’Organizzazione UILFPL del 2008.
 
Effetti moltiplicatori del progetto

La diffusione degli effetti all’interno del contesto è garantita dall’impegno con il quale la Segreteria Nazionale ha promosso, approvato e sottoscritto il Progetto, congiuntamente al Coordinamento Nazionale Donne della UIL Federazione Poteri Locali.

La sostenibilità del progetto e degli effetti di sistema che innesca è quindi evidente e ciò sia in termini di azioni positive informali che per l’impegno a discutere e ad adottare tutte le modifiche regolamentari e statutarie necessarie alla realizzazione delle azioni positive sottese alla realizzazione dello stesso.

Infine, gli effetti degli interventi formativi proposti trasversali rispetto alle politiche organizzative sono destinati a determinare direttamente su un numero rilevante di beneficiarie una crescita rilevante e significativa sia dei potenziali conoscitivi che dei livelli motivazionali e di autostima, condizioni fondamentali per favorire un processo di promozione nei ruoli di responsabilità all’interno dell’organizzazione sindacale.

La maggiore presenza di donne nelle aree di responsabilità del sindacato, determinerà un rinnovo di valori, idee e stili di comportamento di cui potrà avvantaggiarsi l’intera società.

 
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